RaccontACI #5 L’amore nel tempo della pandemia

L’amore nel tempo della pandemia

L’amore nel tempo della pandemia: a RaccontACI la testimonianza di una coppia di sposi sulle relazioni in questi due anni di Covid.

In occasione del 14 febbraio, giorno di San Valentino, nella nuova puntata del podcast di RaccontACI parliamo di amore insieme a Massimo Soraci e Francesca Sesa, coppia di sposi da 31 anni con tre figli, che Agnese Palmucci ha intervistato per capire come la pandemia e il lockdown hanno cambiato e influenzato le relazioni di coppia. Massimo Soraci è stato vicedirettore della Caritas diocesana, mentre Francesca Sesa è Presidente dell’AC della parrocchia San Corbiniano: entrambi fanno parte dell’Area famiglie dell’Equipe Adulti di Roma.

Le mille forme dell’amore

“Per noi l’amore è prendersi cura degli altri, esprimendo la parte più profonda di noi stessi- dichiara Francesca -Amare è essere sempre accolti e mai giudicati, dare spazio a tutte le durezze e agli spigoli dell’altro, è partire per un lungo viaggio pieno di sorprese e andare dove non vorresti o non avresti mai pensato, accettando l’alternanza di cambiamenti belli e meno belli. L’amore è essere aspettati quando non ce la si fa, è perdonare e aspettare di essere perdonati con tutto il tempo che questo processo alle volte comporta. Amare è condividere e costruire lo stesso progetto anche se la strada cambia tante volte”.

L’amore alla prova 

“Dopo 31 anni di matrimonio, sei cosciente del fatto che non hai fatto tutto da solo, ma che c’è stata davvero la forza di un sacramento ad accompagnarti- prosegue Massimo -Il Signore ti è stato sempre vicino, dandoti forza e solidità per proseguire. Durante il lockdown del 2020, quando ci siamo ritrovati tutti in casa per tanto tempo, ognuno di noi in famiglia ha dimostrato uno straordinario spirito di adattamento, anche nell’affrontare e nel risolvere i conflitti. Gli altri a casa, in quelle settimane durissime, sono stati una risorsa per non sentirsi soli e affrontare così l’incertezza del periodo. Il Signore ha camminato con noi anche in quei giorni: il sacramento del matrimonio, dunque, non è stato un ideale, ma è stato ciò che noi siamo riusciti a vivere anche nella prova della pandemia”.

Nuove potenzialità

“La pandemia ci ha messi alla prova facendoci affrontare situazioni nuove- riprende Francesca -Ci ha permesso di parlare e dialogare in modo più continuo e con maggiore sincerità. Nella quotidianità spesso frenetica il confronto autentico non è sempre possibile. Anche la preghiera, in quei giorni, si è fatta più profonda, come ad esempio la notte di Pasqua: non potendo partecipare alla Veglia, abbiamo vissuto insieme in famiglia il mistero del Signore risorto ed è  stato davvero un momento intenso e ricco”.

Non farsi vincere dalla paura

“Secondo un vecchio detto, il matrimonio è combattere battaglie e problemi che da solo non avresti mai avuto: dico ai fidanzati di non crederci- conclude Massimo -perché è vero l’opposto. Da solo, infatti, non avresti vissuto una vita così bella. Certo, avere paura prima di un passo importante come questo è normale, ma l’alternativa è non correre e avere già perso. L’amore che lega due persone e i talenti di ciascuno è quanto basta per intraprendere questo cammino: al resto penserà il Signore, che camminerà sempre insieme a voi”.