#17RaccontACI Armida Barelli: santa nella laicità

Armida Barelli: santa nella laicità

Armida Barelli: a RaccontACI l’intervista ad Ernesto Preziosi, autore del libro La zingara del buon Dio

Sarà presentato il 6 marzo 2023 alle ore 18.00 a Roma presso il centro diocesano dell’Azione Cattolica (via della Pigna 13A) il libro La zingara del buon Dio, edito dalle Edizioni San Paolo. Per chi fosse impossibilitato a prendere parte all’appuntamento in presenza, sarà possibile partecipare all’evento anche online, seguendo la diretta Facebook a cura della Libreria San Paolo.

Per la rubrica RaccontACI, Flaminia Marinaro ha intervistato l’autore, Ernesto Preziosi, docente di storia contemporanea all’Università di Urbino e vice postulatore della causa di beatificazione di Armida Barelli, il quale ha rapidamente ripercorso i tratti salienti della vita della beata.

La formazione

“Armida Barelli è una figura centrale nella storia del movimento cattolico italiano, ma poco conosciuta dalle ultime generazioni perché c’è stato nascondimento storiografico- inizia il professor Preziosi -Armida è una giovane donna nata a Milano nel 1882 in una famiglia della buona borghesia lombarda. Studia inizialmente a Milano e poi in Svizzera, nel collegio Menzingen, diretto dalle Suore della Santa Croce: matura in questi anni un’attenzione e una consapevolezza per l’amore del Signore verso le persone e vuole ricambiare, in qualche modo, questo amore. Da qui ha inizio il suo percorso vocazionale che dura dieci anni”.

Armida Barelli: santa nella laicità

Santa nella laicità

“Durante il suo discernimento, Armida Barelli si interroga sul modo di impiegare la sua vita- prosegue l’autore -Dopo gli studi, lavora per un periodo nell’azienda di famiglia, senza trarne soddisfazione, e si dedica alla beneficenza verso gli orfani. Punto di svolta è l’incontro nel 1910 con il suo padre spirituale, Agostino Gemelli, che la coinvolge da subito nelle sue opere culturali, fino alla fondazione nel 1921 dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. In tutte queste attività, Armida Barelli mantiene sempre la sua identità e decide di abbracciare il consiglio di Padre Gemelli, cioè quello di diventare santa nella laicità”.

Armida Barelli: santa nella laicità

Verso la Gioventù femminile

“Le donne all’epoca intraprendevano la via del matrimonio o la vita consacrata, non c’erano altre opzioni- sottolinea Ernesto Preziosi -Armida Barelli avvia un piccolo istituto nel 1919, cioè l’Istituto Secolare delle Missionarie della Regalità di Cristo, che aprirà la strada ad un nuovo modo di vivere la Chiesa e la consacrazione. Da qui scopre l’Azione Cattolica e la vive ancora una volta come protagonista, plasmando un’associazione che riunisce le giovani donne, la Gioventù femminile. Si era da poco conclusa infatti, la Prima Guerra Mondiale, periodo in cui le donne erano state chiamate a lavorare nelle fabbriche e nei campi al posto degli uomini inviati al fronte: le donne, introdotte nel mondo del lavoro, si stavano avvicinando ai circoli socialisti e questo destava preoccupazione. La volontà era quella di unirle, formarle, istruirle”.