#10RaccontACI Avvento 2022: tempo di speranza

Avvento 2022: tempo di speranza

Avvento 2022: a RaccontACI la riflessione a riguardo della teologa Marinella Perroni 

L’Avvento è spesso considerato il tempo della luce e dell’attesa di una festa e, contemporaneamente, viene anche vissuto come un periodo distratto, lontano dal suo significato più profondo. Chiara Santomiero ha intervistato per la rubrica RaccontACI la teologa Marinella Perroni per fare il punto, ricordare cosa celebriamo in questo tempo e come restare concentrati, nella frenesia  che precede la festa, sulla verità che l’Avvento ogni anno ci offre.

Il Messia continua a venire

“Come credenti, durante il tempo di Avvento, dobbiamo aiutarci per ricordare e credere che il Messia è venuto veramente a portare la pace sulla terra- afferma la teologa -ma, nonostante ciò, il mondo non l’ha riconosciuto. Dobbiamo quindi imparare a saper aspettare ancora: il Messia nel tempo continua a venire con la sua promessa e la sua grazia. Sta a noi riconoscerlo e accoglierlo ogni giorno nelle nostre vite”.

L’indicazione della Genesi

“Il nostro tempo è sempre più pieno di sofferenza e incertezza: abbiamo vissuto una pandemia, che ha lasciato strascichi anche a livello psicologico- prosegue Marinella Perroni -e inoltre viviamo in un’Europa che, da quasi un anno, è alle prese con un conflitto, dimenticando che nel mondo ci sono anche tante altre guerre. Per vivere l’Avvento 2022 con speranza, possiamo considerare la Genesi: davanti alla vita, che a tutti i livelli è un impasto di bello e di brutto, possiamo restare saldi perché Dio ci accompagna e la sua promessa non viene mai negata. E’ questa la nostra fede, anche davanti alle avversità”.

Il Vangelo della domenica

“Un esercizio per restare ancorati a questa certezza- conclude Marinella Perroni -è rileggere durante la settimana il Vangelo della domenica precedente, meditarlo, oppure riprendere anche solo una frase che ci colpisce e rifletterci. I significati della Parola per la nostra vita emergono lentamente e nel silenzio. Non dimentichiamo, però, che tutti siamo chiamati a gioire perché il Vangelo è la lieta novella e che ogni età ha il suo modo e la sua capacità di recepire il messaggio evangelico”.