Essere volontari: il racconto

Di seguito pubblichiamo alcune risonanze dell’esperienza vissuta dai volontari all’incontro “Segni del Tempo” (fine ottobre 2022). Le loro parole testimoniano come “il servizio è la gioia”.

Rossella: Ho partecipato come volontaria all’evento “Segni del tempo” con un misto di curiosità e di aspettativa e sono stata accontentata perché  ora porto nel cuore le emozioni che i giovani mi hanno fatto provare. Attraverso loro ho vissuto la freschezza della fede vissuta da ragazzi. Ho osservato  nei loro sguardi il coraggio e la libertà di essere loro stessi in un mondo difficile; rischiano di navigare controcorrente e quindi di mettere in campo il doppio della fatica per raggiungere i loro obbiettivi, ma ho capito che non hanno paura di lottare per le loro idee. Li ringrazio, perché avendo conosciuto l’Azione Cattolica da adulta, ho vissuto  attraverso loro emozioni sconosciute con un pizzico di nostalgia per non aver potuto fare le stesse scelte da giovane. Un pensiero speciale per i giovani organizzatori dell’evento, il modo in cui hanno affrontato le difficoltà,  il sorriso sempre pronto e il “grazie” sempre inserito nelle loro richieste, che non è cosa scontata, hanno reso i momenti ancora più lieti e godibili. Grandi! Bellissima e commovente la drammatizzazione della storia di Ac attraverso il dialogo tra Mario Fani, Armida Barelli e Vittorio Bachelet…lì è scappata la lacrima.

Maria: Che bello stare vicino ai ragazzi, vederli dare senso alla loro vita e a quella del mondo, avere il privilegio di essere lì per loro a dire che ne vale la pena, ne vale davvero la pena! ❤️

Nunzia: L’AC è proprio così…. Famiglia, ma davvero, anche per fasce d’età…
Questo convegno era per responsabili parrocchiali giovani, ma offrirsi come volontario era il modo di potervi partecipare: 1)innanzitutto nel servizio ai giovani partecipanti, per consentire loro tre giorni di calma, bellezza e godimento dello spirito e della comunione
2) nell’aiuto per i giovani organizzatori, verso i quali siamo stati come i genitori che aiutano i figli nei loro appuntamenti importanti … Questo non è strano, ma naturale per i giovani di AC, che non è che se lo aspettano, ma sanno davvero apprezzarlo… I giovani organizzatori del centro nazionale non hanno fatto altro in questi giorni che ringraziarci e condividere con noi benedizioni date e ricevute, cuoricini e incoraggiamenti….😌
3) per noi stessi. Perché l’AC non è solo quella che si vive in parrocchia, e spesso quella parrocchiale non dà pienamente l’idea di cosa sia AC… Anzi… Per motivi vari talvolta non rende affatto l’idea ..
Cosa sia AC si capisce solo vivendo la comunione nei momenti diocesani e meglio ancora nazionali.. perché è lì che si sente davvero il carisma dell’AC.. quello di essere fratelli a servizio della Chiesa. Ed è lì che ci alimentiamo per fare in modo che la parrocchia sia davvero quella che diceva Papa Francesco ieri all’udienza : non solo riunioni, ma vita, condivisa e vissuta, dentro e soprattutto fuori .. una dimensione spirituale che investa tutta la vita ‘esterna’ alla parrocchia e ne diventa motore portante…
Io ho personalmente vissuto due giorni di grazia.. anche ieri al mini convegno.. vedere tanti giovani attenti (per 3 ore di fila! ) partecipativi e curiosi di sapere, di apprendere, di riceve consigli… E allarga il cuore pensare che questi giovani sono gli educatori dei gruppi parrocchiali…. Quelli a cui affidiamo i nostri figli.
Questi due giorni per me sono stati come accettare l’invito di Gesù a salire sul monte della trasfigurazione e vedere Gesù trasfigurato nelle vesti splendenti della Chiesa bella, suo corpo mistico.
Ieri prima dell’aelrrivo di Papa Francesco all’udienza, ognuno di noi ha detto il suo grazie per esserci, e l’ha scambiato senza sosta, fino al termine di una canzone, con chi gli stava affianco.. bigliettini di grazie che arrivavano da tutte le parti e ripartivano da me in direzione di sconosciuti ma fratelli…. Attività che ti educa a sentire il grazie profondo per ogni fratello che hai accanto, anche non conosciuto……e a me è rimasto il grazie di un Elia da Verona… E sicuramente uno sconosciuto avrà il mio.. ecco.. questa per me è la Chiesa. E poi dovevamo mandare il nostro grazie con un selfie alla persona che per prima ci ha fatto coniscere l’ac .. ed io ho scavato nella memoria… 36 anni fa .. ed ho mandato il mio grazie ad una mia amica .. ed è stato naturale. Non occorreva dire tante parole.. ed anche lei .. si è molto emozionata ma con poche parole ha detto esattamente ciò che io avevo nel cuore ricordando quel giorno… Come si fa a raccontare queste cose se non le vivi?
E allora, oggi come allora mi anima la voglia di far vivere ad altri l’esperienza bella di stare con Gesù nella Chiesa…quando partecipavi coi giovani ai campi e vedevi i giovani che dopo la fine della preghiera notturna non volevano andare in stanza e restavano lì, in cappella, a cantare.. nel silenzio.. nel buio… Ed anche ora si è ripetuta la stessa cosa a qualche veglia di venerdì….giovani che vogliono restare con Gesù.. ecco questa è l’esperienza che vorrei fare fare a tutti…. E che facendo ho imparato a fare anch’io .. mordere e gustare il nocciolo della vita,come diceva quel film ..”l”attimo fuggente “.. ecco. Grazie AC, perché me lo fai ancora godere, questo nocciolo, facendomelo trovare esattamente al centro del cuore di Cristo.
Senza contare che anche solo entrare nei locali del centro nazionale è stata un’emozione unica.. sale intitolate ai santi e beati di AC.. e leggere nomi sui cartellini come Alberto marvelli, nennolina, Piergiorgio frassati, Vittorio Bachelet, armida barelli e tanti altri.. già all’entrare in quelle sale ti sentivi accanto fratelli che prima di te hanno tracciato una strada per farti incontrare Cristo nella tua vita….un senso di famiglia allargata che travalica il tempo,proprio come hanno rappresentato i giovani nella scenetta presentata ieri mattina in sala Paolo VI e che forse non avete visto, perché non c’era ancora il collegamento televisivo .. un treno chiamato ac che univa il fondatore, Mario fani,con armida barelli e Vittorio Bachelet.. tutti insieme su questo treno che attraverso il tempo ha intrecciato vite, sogni, speranze di ragazzi giovani e meno giovani, che hanno fatto esperienza di Gesù e della chiesa sul monte della trasfigurazione ..
Un grazie dunque davvero sentito per questi tre giorni che ancora oggi lì al tendone i giovani stanno vivendo… E che sicuramente darà i suoi frutti,nelle mani di Dio.🙏🏻

PS.. stamattina a messa nella mia parrocchia mi ha fermato una signora chiedendomi se ero educatrice di ac… Lei è della Calabria, ma viene qui due volte l’anno per portare la figlia al bambino Gesù.. e ci segue su fb.. e ha visto la nostra festa del ciao ..mi ha chiesto se avevamo organizzato qualcosa per i ragazzi per la festa dei santi di dopodomani, perché in quel caso, essendo qui, oggi e domani poteva darci una mano ..
ecco: Questa è l’AC.❤️

Massimo: Abbiamo visto i giovani fare chiesa tra loro essendo pienamente giovani del loro tempo.💁🏻‍♂️ E ci ha fatto bene. 😍 Questa è la Chiesa, altre cose no.

Francesca: Questi giorni sono stati proprio stare sul monte della Trasfigurazione.
Ieri sera tornando a casa una ragazza della mia parrocchia mi ha detto che è stata una bellissima giornata, perché capisce sempre più cos’è l’AC , non è il luogo della fede, di persone strane, separato dalla vita, ma è la fede che entra nella vita e la trasforma. Dal papa e dal presidente e dall’assistente ha sentito parole che le hanno dato forza e incoraggiata.
È bello pensare che ieri abbiamo assistito a millecinquecento esperienze così. È proprio la Trafigurazione.
Grazie AC ❤️

Gian Carlo: Voglio dirvi la mia gioia per questi tre giorni. Sono stato edificato dai giovani e soprattutto dai volontari.
Quante belle persone ci sono in Ac!

Chiara: Volevo far risuonare anche qui un grazie a tutti noi, a chi ha accolto l’invito ad essere volontario, a chi ha accettato con un si, non era scontato! a chi si e’ sentito coinvolto a diffondere i messaggi e i contenuti, a chi ha pregato, …., una rete associativa allargata. Un grazie a questa ac che contiene tanti “segni del tempo”. quando con marco abbiamo incontrato Lorenzo e Emanuela x la preparazione di segni del tempo e ci hanno espresso la loro richiesta di aiuto e’ stato naturale dire “proviamo ad esserci, ad aiutare” senza troppa paura ma con il coraggio di dire andiamo! perché così si fa in una famiglia. Perche questa e’ l’ac. E volevamo farlo vivere a più persone possibili, perché e’ sentirsi associazione. E da lì e’ iniziata questa bellissima avventura. Da lì e’ iniziato tanto tempo donato in questi tre giorni e nei mesi che hanno preceduto per tessere una “rete di grazie”. oggi il grazie e’ per aver sperimentato che dal dare si riceve il centuplo e già lo stiamo ricevendo, io almeno sto già sperimentato questo. Tanto riceverà l’ac di Roma da questa esperienza. Io almeno ne sono sicura. Mani impastate e’ questo che ho sperimentato e abbiamo e ho sperimentato, mani che allargano, incontrano, offrono, ricevono. Mani che intrecciano. “Allargare il bene” questo il compito promozionale che ci veniva dato all’incontro regionale sabato scorso, e questo e’ bene, bene allargato, capace di abbracciare, accogliere, includere, rilanciare, annunziare. Più di tante parole. E’ la rete del grazie! Io ho sentito forti in questi giorni le parole di Armida Barelli: lavorate senza posa, ma soprattutto amate, amate, amate! Vedere, sperimentare, toccare, intrecciare, donare: giovani e adulti insieme, ognuno con il suo tempo e i suoi tempi e’ stato bellissimo!Ed e’ già incarnare quell’andate dunque, e’ Andare, e’ Andiamo dunque come associazione, come chiesa!❤️

Se vuoi aggiungere la tua esperienza scrivi a segreteria@acroma.it e la pubblicheremo!